La storia della principessa, dalla presunta scomparsa alla foto ritoccata, ci lascia solo una certezza: internet ha rubato il lavoro anche ai professionisti del pettegolezzo.
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Prima l’intervista al Corriere, adesso quella a Che tempo che fa: sta provando a riprendersi il centro della scena, ma la sua presa sul pubblico sembra essere definitivamente allentata.
I genitori come creatori, i figli come contenuti: l’essere cronicamente online sta compromettendo la capacità di distinguere tra realtà e finzione anche in famiglia. Con conseguenze che cominciano a farsi inquietanti.
Hanno sempre avuto una strategia per affrontare ogni evento favorevole o avverso del loro matrimonio. Ma ora?
Morbo di Morgellons, vulvodinia, Münchausen by Proxy, transizioni di genere.
Come Internet ha creato nuove malattie, come ne ha aggravate altre, come alcune malattie sono ottime per farci del content online e autopromozione, mentre altre malattie vengono gettate nel bidone delle pseudoscienze e delle cospirazioni.
La shitstorm natalizia di cui è protagonista diventa l’occasione per istituzionalizzare anche in Italia la grigia (letteralmente) estetica della pubblica confessione e autoumiliazione.
È la persona dell’anno per Time e per moltissimi altri (soprattutto giovani), ma per le vecchie generazioni continua a essere un oggetto misterioso. Cosa c’è da sapere per capirla una volta per tutte.
Il film Netflix sul divorzio tra Ilary Blasi e Francesco Totti non è un semplice documentario, ma un’eccentrica versione con taglio femminista-performativo di Romanzo criminale.
Privata della mistica hollywoodiana e di quella femminista del MeToo, la storia che Britney Spears racconta nel suo memoir è quella di un inganno ai danni di una persona con gravi problemi di salute mentale.
Tra le altre cose, internet è diventato uno spazio creativo e artistico. Ha sviluppato linguaggi inediti, ha coltivato estetiche e rappresentazioni, ha seguito simboli e sogni. E un nuovo libro lo spiega bene.